Riconoscimento delle lingue dei segni: Il Consiglio federale non rispetta il volere del Parlamento!
Nella sessione primaverile, il Parlamento ha inoltrato la Mozione 22.3373 “Riconoscimento delle lingue dei segni attraverso una legge sulla lingua dei segni” all’attenzione del Consiglio federale. In questa mozione, il Parlamento chiede il riconoscimento e la promozione delle tre lingue dei segni svizzere, nonché l’uguaglianza delle persone sorde e ipoudenti attraverso una legge ad hoc sulla lingua dei segni.
In una conferenza stampa di oggi, il Presidente Alain Berset ha informato il pubblico che il Consiglio federale intende attuare il riconoscimento delle lingue dei segni nell’ambito di una revisione della Legge sull’uguaglianza dei disabili (LDis). Con questo approccio, il Consiglio federale ignora esplicitamente la volontà del Parlamento e le esigenze delle persone sorde e ipoudenti in Svizzera.
Le lingue dei segni non sono una disabilità!
Le lingue dei segni sono lingue a sé stanti e si sviluppano come le lingue parlate all’interno di una comunità linguistica regionale. Per anni, in Svizzera le lingue dei segni sono state soppresse e definite lingue per le scimmie. Questo ha privato le persone sorde non solo della loro lingua, ma anche della loro identità.
La sordità non deve essere intesa esclusivamente come una disabilità. La comunità dei sordi in Svizzera è una minoranza linguistica e culturale. Il fondamento di questa cultura sono le lingue dei segni. Sono inseparabili dall’identità culturale della comunità sorda svizzera. Questo le rende uniche.
La Federazione svizzera dei sordi chiede che il mandato del Parlamento sia preso sul serio dal Consiglio federale e che le lingue dei segni siano riconosciute e promosse attraverso una legge sulla lingua dei segni. Si tratta di un passo necessario per riconoscere le lingue dei segni e migliorare in modo efficace e sostenibile la situazione delle persone sorde e ipoudenti in Svizzera. Perché le lingue non sono una disabilità.
Pubblicato su 10. Marzo 2023